Brevetti e Moda Calzature
2005, riformulazione della piramide alimentare da parte dell’Università di Harvard. L’esercizio fisico è posto alla base della Piramide Alimentare, insieme al controllo del peso, come base dello star bene insieme al buon cibo. Questa intuizione ci fornisce un indizio di quanta divulgazione sia stata fatta e sarà fatta in futuro presso la popolazione al fine di sensibilizzare i cittadini verso la pratica dello sport, considerato uno strumento efficace per prevenire numerose malattie.
E date le premesse, è evidente che esistano le condizioni per compiere investimenti importanti in questo settore e la capacità di innovazione è e sarà un fattore in grado di intensificare un impulso all’acquisto.
L’innovazione brevettuale può spaziare dai tessuti dotati di particolari qualità che rendono più performante il capo, alle calzature intelligenti o potenziate in comodità, sino ai sistemi di conteggio dei punti durante le partite. Il tutto con l’unico obiettivo di rendere l’esperienza dello sport ancora più potenziante.
Nel mondo delle calzature, le innovazioni di carattere brevettuale possono estrinsecarsi sia in innovazioni di carattere tecnico volte, ad esempio, ad aumentare il confort della calzatura, sia di carattere estetico, quando siano pertinenti alla forma esterna del prodotto o della suola ad esempio.
Pionieri Illustri
Certamente il made in Italy e soprattutto il marchio Ferragamo è stato un antesignano della brevettazione applicata al settore della calzatura, se pensiamo che già negli anni ’30 e ’40 era depositario di brevetti per calzature, oggi recuperati dall’archivio centrale dello Stato a Roma.
Ferragamo tra gli anni 1929 1960 ha prodotto oltre 400 brevetti che hanno riguardato zeppe, scarpe ortopediche lifties, suole e tacchi estremamente distintivi, così come la suola a conchiglia, e i tacchi e le suole in metallo.
L’attività creativa incentrata all’innovazione ha permesso all’azienda di puntare sulla sua immagine di marca e soprattutto di prolungare nel tempo il valore delle proprie innovazioni.
Questo è possibile perché il brevetto, ossia l’innovazione di carattere tecnico, può procurare un’esclusiva per 10 o 20 anni a seconda del grado di innovazione oppure per 25 anni nel caso del design.
Lo strumento di tutela che più si avvicina alle esigenze della moda rimane comunque quello del Design che tutela l’aspetto estetico delle linee del prodotto e che giuridicamente ben si adatta alle esigenze del mondo della moda.
Ciò perché l’istituto del Design permette agli ideatori di nuove forme di beneficiare di uno spazio temporale di un anno, prima di depositare il diritto e poter estendere la tutela sino a un massimo di 25 anni.
La previsione del c.d. anno di grazia è stata introdotta al fine di consentire alle aziende di disporre di un anno per testare la risposta del mercato al prodotto.
Ed ecco allora che lo strumento del Design appare utile sia alle aziende che producono conto terzi quando siano chiamate a proporre dei modelli di propria produzione, così come alle aziende produttrici di suole o componenti, sia a quelle che immettono direttamente il prodotto sul mercato verso il consumatore finale.
Alcune avvertenze
Sul tema dei brevetti applicati al mondo della calzatura sono recenti alcune vertenze che hanno riguardato i colossi Adidas e Nike.
In particolare, Adidas ha citato in giudizio Nike dinanzi ad una Corte Statunitense per una presunta violazione di alcune App legate al mondo del running e legate alle calzature. Secondo Adidas, le App Nike Run Club, Training Club e SNKRS riprodurrebbero funzioni previste dalle proprie App riguardanti il feedback audio durante gli allenamenti, il tracciamento GPS, i piani di allenamento, l’integrazione con accessori di terze parti come cardiofrequenzimetri.
Di per sé queste funzionalità sono molto comuni e presenti in vari dispositivi oltre che scaricabili on line, anche gratuitamente dai dispositivi mobile, ma Adidas ha deciso di far valere i propri diritti.
L’App di Adidas è stata lanciata nel 2015 con l’obiettivo principale di consentire ai clienti di poter scegliere in via privilegiata le snakers ad edizione limitata. E poco dopo Nike ha lanciato SNKRS, un’applicazione con le medesime funzionalità.
Oltre alla violazione delle app, Adidas lamenta anche la violazione del modello Addas_1, ossia la calzatura dotata di un sensore in grado di regolarne la rigidità.
Grazie ai titoli di cui dispone, quindi Adidas chiede a Nike il risarcimento dei danni e un’azione di inibitoria alla vendita per i prodotti integranti i brevetti coinvolti.
La prospettiva brevettuale aggiunge verve al mondo della moda e della calzatura già di per sé affascinante ma che dovrà nel tempo, saper sempre più coniugare tradizione e innovazione.