Sfumature Sonore
Chissà quante volte ci è capitato di vedere di fronte a noi qualcuno che, indossando delle cuffiette, scandisce a livello inconscio e con disinvoltura una certa cadenza il ritmo del suono con il piede. Quello da cui veniamo catturati è sicuramente quella parte visiva che è determinata da una scarpa danzante in un ambiente privo di musica. È difatti attraverso la vista sul movimento della cadenza della scarpa che ci permette di immaginare quale potrebbe essere il tipo di musica ascoltata dall’autore e quali potrebbero essere i suoi gusti. Per quanto potrebbe sembrare assurdo, lo scambio d’informazione visiva ci porta a definire che sia le calzature che i piedi, anche essendo lontani dalle orecchie e dalla bocca, cioè dalla testa di ogni individuo, emettono segnali come se ascoltassero e parlassero autonomamente. L’immaginario ha però una correlazione scientifica in quanto gli impulsi uditivi emotivi comunicando con i neurotrasmettitori posti nel cervello, che esercitano un controllo sul movimento, vanno a determinare un meccanismo cerebrale di movimento e di attenzione che genera impulsi nervosi. Secondo alcuni psicologi, i piedi sono le parti anatomiche meno soggette ad autocontrollo e sono in grado di rivelare emozioni autentiche. Il tutto è dovuto anche al fatto che si tratta di arti periferici, quindi lontani dagli organi di controllo. Il linguaggio del corpo è una delle forme più antiche di comunicazione e, nella storia dell’uomo, precede di gran lunga l’espressione verbale. Ancora oggi, ogni essere umano utilizza il linguaggio del corpo, in modo più o meno cosciente, attraverso la postura, i gesti consapevoli e i movimenti inconsapevoli, ma non solo, in quanto, anche attraverso l’abbigliamento e gli accessori, ne svela e ne accentua, più o meno veritiero, i gusti e l’identità. Le calzature per esempio, per quanto possono essere all’ultima moda, firmate, comode, eco-sostenibili, etc., esse parlano a livello estetico di sesso, potere e di identità. In un contesto femminile, gli studi scientifici hanno attestato che il tacco a spillo è una espressione di erotismo e di piacere all’attività sessuale, mentre una zeppa esprime aggressività e dominio sul maschio. Così è stato anche detto che il colore della scarpa, per quanto potrebbe essere scelto perchè adatto al tipo di abito da accostare, esprime un segnale semiotico importante. Rosso come passione, competizione ed energia. Bianco come libertà, trasparenza e chiarezza. Blu come sensibilità, serietà e tranquillità. Verde come autoaffermazione e rinascita. Nero come durezza, opposizione, negazione, ma anche sobrietà e controllo emotivo. Con quest’ultimo poi, uno dei tanti movimenti culturali, denominato moda gotica o impropriamente chiamata moda dark in Italia, si è caratterizzato e accomunato con la tendenza di usare il colore nero come espressione dell’oscuro, del morboso e dell’erotico esageratamente enfatizzato negli ornamenti estetici. Calzature, che attraverso metallerie e stringate cinghie copiose, si accentuano in forme sadiche e masochiste con punte e tacchi feticcio. Una forte immagine estetica che la moda in questo esempio ha uniformato però erroneamente in tutta una serie di utilizzatori in quanto non ha mai considerato o voluto appositamente considerare, l’importanza delle variabili emanate da ogni singolo utilizzatore. Le sfumature sonore della sequenza di una camminata di un utilizzatore generata da impulsi nervosi, così come il ticchettare dei tacchi o il modo in cui far scricchiolare una suola può distorcere difatti una affascinante armonia in una goffa immagine o viceversa … così, come alcune colonne sonore hanno contribuito a rendere leggendari o minimizzare alcuni film invece di altri.