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CITES e il settore della moda

CITES e il settore della moda

By Fabrizio Fava | Norme & Leggi | Comments are Closed | 6 Novembre, 2024 | 0

CITES e il mondo della moda

La moda è un settore globale che, negli ultimi anni, sta affrontando una crescente attenzione verso l’impatto ambientale dei suoi processi produttivi. Tra le tematiche cruciali, emerge il problema del commercio di specie animali e vegetali a rischio di estinzione, spesso utilizzate per la creazione di prodotti di lusso. In questo contesto, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES), meglio conosciuta come Convenzione di Washington, svolge un ruolo fondamentale.

 

Che cos’è la CITES?

La Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, più nota come CITES o Convenzione di Washington, è un trattato internazionale firmato nel 1975 per regolamentare il commercio di animali e piante selvatiche a livello globale. L’obiettivo principale della CITES è proteggere le specie minacciate di estinzione garantendo che il loro sfruttamento commerciale sia sostenibile e compatibile con il loro ruolo ecologico.

 

Come funziona la CITES?

La CITES classifica le specie in tre Appendici, con diversi livelli di protezione:

Appendice I: Include specie in pericolo di estinzione. Il commercio internazionale di queste specie è vietato, salvo in casi eccezionali, ad esempio per scopi scientifici o di conservazione.

Appendice II: Include specie che non sono necessariamente minacciate di estinzione, ma il cui commercio deve essere rigorosamente controllato per evitare che diventi insostenibile.

Appendice III: Include specie che sono protette in almeno un Paese e per le quali è richiesta la collaborazione internazionale per controllare il commercio.

 

Oltre 35.000 specie di animali e piante sono elencate nelle Appendici CITES, e gli Stati Parte della Convenzione lavorano insieme per regolare il commercio di queste specie attraverso l’emissione di licenze e certificati.

CITES in Europa

L’Unione Europea ha adottato la CITES attraverso una serie di regolamenti che disciplinano il commercio internazionale e interno di animali e piante selvatiche all’interno dei suoi Stati Membri.

Regolamenti chiave:

  • Regolamento (CE) n. 338/97: Stabilisce il quadro normativo per la protezione di specie della flora e fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio.
  • Regolamento di attuazione (CE) n. 865/2006: Definisce le modalità di applicazione del regolamento 338/97.
  • Regolamento di esecuzione (UE) n. 792/2012: Stabilisce le norme per la struttura delle licenze, dei certificati e degli altri documenti necessari per il commercio delle specie CITES.
  • Regolamento di esecuzione (UE) n. 1587/2019: Vieta l’introduzione nell’Unione di esemplari di alcune specie di flora e fauna selvatiche.

CITES in Italia

L’Italia ha ratificato la CITES nel 1975 e ha implementato le sue disposizioni con la Legge 19 dicembre 1975, n.874. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha la funzione di autorità di gestione principale, mentre il Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali è responsabile per l’emissione dei certificati. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è responsabile per il rilascio delle licenze di importazione ed esportazione.

Controlli e sanzioni

Il rispetto della Convenzione CITES è garantito da controlli effettuati dal Raggruppamento Carabinieri CITES sul territorio e dalla Guardia di Finanza negli spazi doganali. Le violazioni della CITES sono punibili con pene severe, come previsto dalla Legge 7 febbraio 1992 n.150.

La legge 150/1992, pur modificata e integrata da diverse leggi successive, disciplina i reati legati all’applicazione in Italia della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (CITES), firmata a Washington nel 1973.

I Principali contenuti sono:

  • Reati: Il testo definisce i reati relativi all’importazione, esportazione, riesportazione, trasporto, commercio e detenzione di esemplari di specie protette (elencate negli allegati A, B e C del Regolamento (CE) n. 338/97). Le pene previste variano da ammende a pene detentive, con l’aggravante della recidiva.
  • Confisca: In caso di violazione dei divieti, è sempre disposta la confisca degli esemplari.
  • Denuncia di detenzione: Chi detiene esemplari di specie protette è obbligato a denunciarli al Corpo Forestale dello Stato.
  • Obblighi di registrazione: La legge istituisce il registro di detenzione delle specie animali e vegetali protette e disciplina la registrazione delle istituzioni scientifiche.
  • Controlli doganali: Sono previsti controlli in ambito doganale per l’esecuzione della legge.
  • Commissione scientifica CITES: Istituita presso il Ministero dell’Ambiente, fornisce pareri scientifici e tecnici in materia di CITES.

Mentre le novità introdotte riguardano:

  • Sanzioni amministrative: La legge introduce nuove sanzioni amministrative per le violazioni.
  • Diritto speciale di prelievo: È istituito un diritto speciale di prelievo a carico dei soggetti che richiedono licenze, certificati o denunce per le specie protette.
  • Monitoraggio della mortalità: La legge introduce misure per monitorare la mortalità degli animali vivi durante il trasporto internazionale.
  • Inventario e marcaggio delle pelli: È previsto l’inventario e il marcaggio delle pelli di specie appartenenti all’ordine Crocodylia.

Il legame tra CITES e il settore tessile e moda

La moda è un settore strettamente collegato alla CITES in quanto utilizza spesso materiali di origine animale come ad esempio:

  • Pelle: Serpenti, coccodrilli, iguane e altri rettili sono spesso utilizzati per la produzione di borse, scarpe, cinture e accessori di lusso.
  • Pelle di lupo: Anticamente impiegata per realizzare cappotti, oggi è sempre più spesso utilizzata per accessori di lusso e abbigliamento casual.
  • Avorio: Proveniente da elefanti africani e asiatici, è stato utilizzato per realizzare oggetti ornamentali, gioielli e strumenti musicali.
  • Corno di rinoceronte: Storico ingrediente di medicamenti tradizionali, oggi è ricercato come materiale pregiato per oggetti decorativi e sculture.
  • Piume: Provenienti da uccelli come struzzi, fenicotteri, pappagalli, sono utilizzate per decorare cappelli, abiti e altri accessori.

Le implicazioni per la moda sostenibile

La CITES ha un impatto significativo sul settore tessile e moda, incentivando la ricerca di alternative sostenibili e ethical. Ad esempio, la crescente attenzione verso la moda vegana ha portato allo sviluppo di materiali sintetici e vegetali come:

  • Pelle vegana: Realizzata con materiali come poliuretano, microfibra e cotone, offre un’alternativa ecologica alla pelle animale.
  • Cuoio vegetale: Ottenuto da materiali vegetali come la corteccia degli alberi, il lino e la canapa, rappresenta un’opzione sostenibile e biodegradabile.
  • Piume sintetiche: Realizzate con materiali come poliestere e nylon, offrono un’alternativa cruelty-free alle piume animali.

L’importanza della consapevolezza

La CITES ha il compito di proteggere la biodiversità del nostro pianeta. I consumatori devono essere consapevoli dell’impatto ambientale dei loro acquisti e scegliere prodotti realizzati con materiali sostenibili e ethical. La moda può essere un motore di cambiamento positivo: adottare una visione ecologica e responsabile è un passo importante verso un futuro più sostenibile per tutti.

La CITES è un trattato fondamentale per la protezione di specie animali e vegetali a rischio di estinzione, ma la sua efficacia dipende dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dal produttore al consumatore. Se sei interessato ad approfondire il tema della CITES, la sua importanza e il suo ruolo nel settore moda, ti invitiamo a consultare la nostra pagina dedicata all’ASSICURAZIONE E CONTROLLO.

Ricorda che è fondamentale informarsi prima di acquistare prodotti derivati da specie animali protette. L’acquisto di pellami o altri materiali privi della documentazione CITES può comportare gravi conseguenze, come il rischio di reati e sanzioni amministrative. Scegli prodotti sostenibili ed etici, contribuendo alla salvaguardia della biodiversità del nostro pianeta.

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Fabrizio Fava

Fabrizio Fava è uno stilista designer esperto nella costruzione del brand, nella creazione e gestione dell'immagine aziendale e del prodotto, con una profonda conoscenza trasversale del settore moda, riconosciuto come tecnico esperto dalla Camera di Commercio di Macerata e iscritto al Tribunale come CTU e alla Procura della Repubblica di Macerata come Perito, offrendo consulenza tecnica legale in ambito tessile, abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria, accessori moda, comunicazione pubblicitaria e proprietà industriale, contrastando le contraffazioni. Responsabile della Delegazione di Macerata e Consigliere Nazionale del Collegio dei Periti Italiani, è anche giornalista pubblicista, collaborando con diverse testate ed avendo diretto una rivista di settore a Milano.

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