Guida Etichettatura per Imballaggi
Un’analisi approfondita del Decreto 116/2020
L’etichettatura degli imballaggi è un argomento complesso, ma fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti e la transizione verso un’economia circolare. Il Decreto Legislativo 116/2020, pubblicato l’11 settembre 2020, ha rivoluzionato le regole in materia, recependo le direttive UE 2018/851 e 2018/852. Questo articolo offre una Guida Etichettatura per Imballaggi completa e aggiornata, chiarendo dubbi e fornendo soluzioni pratiche per aziende e produttori.
Cosa è cambiato con il Decreto 116/2020?
Il decreto, modificando l’articolo 219 del D.Lgs. 152/2006, ha introdotto un approccio più flessibile, ma non meno rigoroso, all’etichettatura. L’obiettivo è semplificare la raccolta differenziata, il riciclo e il riutilizzo degli imballaggi, fornendo informazioni chiare e comprensibili ai consumatori. L’etichettatura “opportunamente” consente alle aziende di scegliere il metodo più efficace, a patto che rispetti le normative.
Obblighi per i Produttori:
- Identificazione del materiale: Tutti gli imballaggi (primari, secondari e terziari) devono riportare la codifica alfanumerica prevista dalla Decisione 97/129/CE, specificando la natura dei materiali. Per i polimeri plastici non inclusi nella decisione, si consigliano le norme UNI (UNI EN ISO 1043-1, UNI 10667-1, UNI EN ISO 11469) per maggiore chiarezza.
- Informazione al consumatore (B2C): Gli imballaggi destinati al consumatore finale devono fornire indicazioni chiare sulla corretta raccolta differenziata, possibilmente seguendo le linee guida del “Vademecum Etichetta per il cittadino”.
- Etichettatura flessibile: Il decreto consente l’utilizzo di canali digitali (app, QR code, siti web) come alternativa o integrazione all’etichettatura fisica, semplificando la gestione, soprattutto per aziende che operano a livello internazionale. L’accesso alle informazioni digitali deve essere semplice e immediato per il consumatore.
Chi è il Consumatore?
Il decreto definisce “consumatore” chi acquista o importa imballaggi per uso personale, escludendo il canale commerciale/industriale (B2B). Tuttavia, l’obbligo di identificazione del materiale tramite la Decisione 97/129/CE vale per tutti gli imballaggi.
Linee Guida CONAI e Norme UNI:
Il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha sviluppato linee guida operative, in collaborazione con UNI, Confindustria e Federdistribuzione, per supportare le aziende nell’adeguamento. Queste Linee Guida fanno riferimento alle norme UNI applicabili, tra cui l’etichettatura ambientale facoltativa (UNI EN ISO 14021).
Opzioni per l’Etichettatura:
Le aziende possono scegliere tra diverse opzioni:
- Etichettatura fisica: Informazione direttamente sull’imballaggio.
- Canali digitali: App, QR code, siti web.
- Libretti istruzioni/Manuali d’uso: Con link a informazioni digitali dettagliate.
- Pannelli informativi nel punto vendita: Per casi specifici o prodotti particolari.
Riciclabile, Biodegradabile e Compostabile: Cosa Significa?
- Riciclabile: Secondo la norma UNI EN ISO 13430, un imballaggio è riciclabile se esiste una tecnologia efficiente per il suo riciclo, se la quantità raccolta è sufficiente a rendere il processo economicamente sostenibile e se c’è una domanda per il materiale riciclato.
- Biodegradabile e Compostabile: Un imballaggio è considerato biodegradabile e compostabile se conforme alla norma UNI EN ISO 13432. La certificazione viene rilasciata da organismi terzi accreditati (es. Accredia).
Raccolta Differenziata: Cosa Va Dove?
La maggior parte degli imballaggi può essere conferita nella raccolta differenziata. I Consorzi di Filiera gestiscono il riciclo degli imballaggi idonei, mentre altri vengono avviati a recupero energetico. L’indicazione di riciclabilità sull’etichetta non è obbligatoria per il conferimento. Un’eccezione riguarda gli imballaggi a prevalenza carta con meno del 60% di cellulosa: la loro riciclabilità è compromessa e il conferimento nella raccolta indifferenziata è consigliato.
Etichettatura B2B vs B2C:
Le informazioni obbligatorie variano a seconda del destinatario. Per gli imballaggi B2C monocomponente, sono obbligatorie la codifica del materiale (Decisione 129/97/CE) e le indicazioni sulla raccolta. Per gli imballaggi multicomponente, le informazioni devono essere fornite per ogni componente separabile manualmente, o sull’imballaggio principale se la separazione non è possibile.
Imballaggi Monomateriale, Composti e Multicomponente:
- Monomateriale: Costituito da un singolo materiale (es. scatola di cartone). Anche gli imballaggi multistrato con polimeri non separabili rientrano in questa categoria.
- Composti: Formati da diversi materiali non separabili manualmente (es. poliaccoppiati).
- Multicomponente: Con un corpo principale e componenti accessorie (es. bottiglia con tappo), separabili o meno manualmente. La separabilità manuale è cruciale per il riciclo.
Etichettatura: Dettagli Legali e Soluzioni Innovative:
La Decisione 129/97/CE detta le regole sull’etichettatura. Per gli imballaggi con componenti non separabili, è obbligatoria la codifica del materiale principale e le indicazioni sulla raccolta. La codifica delle componenti non separabili è facoltativa. Gli imballaggi B2B non richiedono informazioni sulla destinazione finale del rifiuto, ma la codifica dei materiali è obbligatoria.
I Pilastri dell’Etichettatura Corretta:
- Codifica Alfanumerica (Decisione 129/97/CE): Identifica il materiale principale.
- Famiglia di Materiale: Tipologia di materiale (es. plastica, carta).
- Informazioni sulla Raccolta: Istruzioni chiare e concise, possibilmente con i colori standard UNI 11686.
- La Soglia del 5%: Per gli imballaggi composti, un materiale secondario inferiore al 5% del peso totale è considerato insignificante.
Casi Particolari e Soluzioni Digitali:
Il Ministero della Transizione Ecologica ha chiarito diverse situazioni: imballaggi neutri (B2B), preincarti, imballaggi di piccole dimensioni. I QR code, le app e i siti web possono integrare o sostituire l’etichettatura fisica, semplificando la gestione delle informazioni, soprattutto per imballaggi multilingue.
Conclusione:
Costruire un’etichetta conforme non è complesso. Seguendo le linee guida e sfruttando le tecnologie digitali, le aziende possono garantire la corretta gestione dei propri imballaggi e contribuire a un futuro più sostenibile. È fondamentale consultare sempre la normativa vigente per gli aggiornamenti.
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