Sentenza Cassazione sul Compenso Massimo CTU
La Cassazione frena il compenso ai CTU: serve una motivazione per superare il massimo tariffario
Un’ordinanza della Cassazione (n. 29876/2019) ha acceso i riflettori sul compenso dei consulenti tecnici d’ufficio (CTU). Il caso riguarda una società che si è opposta alla liquidazione di un compenso da 7.000 euro a un esperto di finanza, ritenendolo eccessivo rispetto al valore della controversia (180.984,81 euro).
La Cassazione ha accolto il ricorso, ribaltando la sentenza del Tribunale. Gli Ermellini hanno chiarito che il potere discrezionale del giudice di riconoscere al CTU un compenso compreso tra il minimo e il massimo tariffario non deve essere sempre motivato. L’unica eccezione riguarda le liquidazioni che superano il massimo tariffario: in tal caso, la motivazione è obbligatoria e deve essere legata alla particolare complessità, difficoltà tecnica e corposità dell’incarico.
La Cassazione ha criticato la motivazione del Tribunale, giudicandola insufficiente a giustificare l’aumento del compenso oltre il doppio del massimo tariffario. La Corte ha sottolineato l’importanza di specificare in modo concreto le ragioni che giustificano la scelta di un compenso così elevato, tenendo conto della complessità e delle difficoltà specifiche del caso.
Questo pronunciamento potrebbe avere un impatto significativo sul sistema di liquidazione dei compensi ai CTU. La Cassazione ha ribadito che la discrezionalità del giudice non è illimitata e che l’elevato compenso deve essere sempre adeguatamente motivato.
Cosa cambia per i CTU e i litiganti?
Questa sentenza invita i giudici a essere più rigorosi nella motivazione dei compensi ai CTU, soprattutto quando si superano i limiti tariffari. D’altra parte, i CTU dovranno essere in grado di dimostrare la complessità e la difficoltà del proprio lavoro per giustificare un compenso superiore al previsto.
L’ordinanza della Cassazione è un importante passo avanti per la trasparenza e l’equità nel sistema giudiziario. La Corte ha ribadito l’importanza di un’adeguata motivazione per evitare l’arbitrarietà nella determinazione dei compensi ai CTU.
Tools per Onorari TabellariPer le prestazioni che rientrano negli articoli del DM 182/2002 basta compilare la sezione ‘ONORARI TABELLARI’ lasciando vuota quella delle vacazioni. Gli onorari tabellari sono anche detti “onorari fissi o variabili”. L’applicativo calcolerà la parcella in base agli onorari tabellari secondo le normativa vigente: nel caso di onorari fissi viene applicato un valore secco (minimo, medio o massimo) mentre, nel caso di onorari variabili, l’importo totale si determina calcolando le percentuali sul valore della perizia in base agli scaglioni definiti dalle tabelle ministeriali. |
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